Chiesa di S.Anatolia

L'edificio non è chiaramente la chiesa originale del VI sec. che seguì le sorti della massa e della corte, sotto la giurisdizione episcopale tiburtina. Il Censi in "Gerano" scrive" ...La chiesa raccoglie i coloni del vico Trellano presso una sorgente...sorge su una zona d'incrocio di strade romane: Palestrina-Carsoli; Tivoli-Palestrina o Vitellia o Affile o Sublaqueum... è dedicata al culto della martire S. Anatolia...si erge sul sito e porta inglobate due tombe monumentali romane del II sec a.C....vicino c'è un sepolcreto..".
Fu fondata da papa Gregorio Magno. Per la giurisdizione spirituale e poi patrimoniale restò soggetta al vescovo di Tivoli fino al 1639. Il culto di Santa Anatolia a Gerano fu anteriore a quello dei monaci benedettini a Subiaco tributatole dopo la traslazione del corpo della martire.
Nel 932 infatti per volere dell'Abate sublacense Leone III (914-961), dopo le incursioni saracene, avvenne la traslazione da Tora (luogo del martirio della Santa) del corpo di S. Anatolia e di quello di Audace a Subiaco. L'evento fu solenne lungo tutto il percorso seguito.

Chiesa di S.Anatolia
Ingrandisce foto Chiesa di S.Anatolia

Le reliquie sostarono anche in questa chiesa del VI secolo già dedicata alla Santa. Nel 936 detta chiesa, pur restando sotto la giurisdizione episcopale tiburtina, fu inglobata nella porzione della massa giovenzana ormai feudo dell'Abazia Sublacense come si evince dal Regesto Sublacense. Un altro momento importante nella storia della chiesa fu il 6 maggio1169 quando qui fu ratificata la "pace-tregua" di Sant'Anatolia tra l'abate Simone e il conte Ruggero.

Il dissidio, durato due secoli e mezzo, per il possesso della massa giovenzana si concluse con un nulla di fatto: la zona continuò ad essere gestita da Tivoli pur se in territorio di Subiaco. Il Censi scrive ancora "... il papa Urbano VIII nel 1639 approvò quindi la transazione della chiesa e del beneficio di Santa Anatolia che dal cardinale Giulio Roma, il capitolo ed i canonici di Tivoli, passano ai cardinali Francesco e Antonio Barberini, abati commendatari dell'abazia sublacense". Nel 1660 la chiesa appariva così a Mons Marliani che la visitò ".. semplice...distante da Gerano mezzo miglio.. di mediocre grandezza, ad un'unica navata, con il tetto a laterizi, il pavimento in pietra e le pareti intonacate e imbiancate. Ha un solo altare minore. Il maggiore, dedicato alla Santa, è costruito in mattoni, con la statua della Santa in stucco...l'altare dedicato a Santo Martire Audace è situato sulla parte laterale..". L'attuale semplicistica chiesa cinquecentesca presenta nelle mura perimetrali, nell'altare e nell'acquasantiere reperti di tombe monumentali romane del II sec. d C. All'interno affreschi e statue in stucco policromo del 1566; sul retro, parzialmente coperto dalla gradinata, l'antico pozzo del santuario e tutt'attorno l'antica "corte" alto medievale. All'interno la vasca che ingloba il pozzo con pavimento ad opus spicatum. Nel 1987 la chiesa è divenuta di proprietà della parrocchia di Santa Maria Assunta. E' stata restaurata in seguito al terremoto avvenuto tempo fa; si attende ancora quello dei due affreschi, che incorniciano la nicchia della Santa, e della statua in stucco di Sant'Audace.
Il 9 e 10 luglio si svolge l'annuale Fiera di S. Anatolia - Antica fiera di merci e bestiame, ora esposizione di prodotti di artigianato. Varie le manifestazioni folcloristiche legate alla presenza degli zingari devoti a questa Santa. La fiera si svolge nel grande prato prospiciente l'omonima chiesetta.

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