Villa Adriana: ipotesi di una nuova discarica?

Il settore ambiente del Comune avvierà un accesso agli atti...

"Da giorni si lavora a spron battuto nella cava di pozzolana che nel 2009 apparteneva alla GSM pozzolana srl..."

così inizia l'articolo del 16 gennaio 2018 apparso su Notizialocale

per saperne di più vai su https://www.notizialocale.it/villa-adriana-ipotesi-di-una-nuova-discarica/

Una minaccia per un sito di rilevanza archeologica e paesaggistica secondo Andrea Filpa, delegato WWF Italia per il Lazio che a tal proposito ha precisato:
"La scelta di aprire una discarica in una cava dismessa a poca distanza da un patrimonio mondiale come la Villa Adriana di Tivoli, per di più in una area sensibile sotto il profilo idrogeologico, è talmente assurda da aprire scenari molto preoccupanti. La prossimità a siti di straordinaria qualità archeologica e paesaggistica sarebbe già sufficiente a rendere inaccettabile la collocazione di una discarica di inerti, ma se proviamo ad allargare il discorso il quadro diviene se possibile ancora peggiore".

 Tra i rischi maggiori per il WWF quello che la discarica di Villa Adriana diventi un centro di raccolta per tali materiali, provenienti anche da altre Regioni.

Tra le ipotesi avanzate da Filpa anche quella che porterebbe a traffici costanti tra le Regioni, con il Lazio in qualità di esportatore di rifiuti in cambio delle macerie provenienti dalle altre aree. O magari un commissario “ad acta” che potrebbe proporre una “temporanea” apertura della discarica di Corcolle, vicino Villa Adriana, anche ai rifiuti romani come risposta alle difficoltà di smaltimento:
"Non possiamo essere certi di quello che accadrà, ma l’esperienza fa ritenere il secondo scenario ben più credibile del primo. In questa ipotesi, in spregio ai target europei di gestione dei rifiuti, avremo realizzato – nel 2018 – una delle discariche peggio collocate del Pianeta".

 

Preoccupazione espressa anche da Raniero Maggini, presidente WWF Roma e Area Metropolitana:

"Ci auguriamo di sbagliare, ma il sospetto che aperta una breccia ci ritroveremmo a combattere contro un nuovo ‘mostro’ è forte quanto sgradevole. Ancora una volta si affronterebbe la gestione del ciclo dei rifiuti irresponsabilmente dalla coda, anziché dalle priorità che l’Europa indica con chiarezza e che avrebbero suggerito altra destinazione anche per le macerie".


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