Essendo giunti al 15 settembre senza che niente fosse pubblicato, il Padre Guardiano dei minori Osservanti di S.Maria Maggiore si recò dal Viceregente il quale lo consigliò di rivolgersi al Mons.
Il Padre Guardiano vi andò in compagnia del suo Padre Vicario ma non fu ricevuto: il Mons.era indisposto. Allora inviò il suo segretario, canonico Antonio Gazza, di nuovo dal Mons. per sapere se, fatta la processione, avrebbe assistito come di consueto alla Messa cantata. Il Mons. rispose negativamente (era indisposto); quanto allo svolgimento della processione lo consigliò di rivolgersi ai suoi Superiori.
Tali risposte furono riferite dal Padre Guardiano al Viceregente che stabilì che la processione dell’Inchinata sarebbe stata ripetuta alle ore 12 della domenica 16 settembre. Così al vespro del giorno 15 l’icona della Madonna delle Grazie fu calata dall’altare maggiore per permettere lo svolgimento dell’Inchinata il giorno dopo, senza sapere però se in Duomo era stato fatto lo stesso con il Trittico del SS.Salvatore.


Ingrandisce foto Inchinata

Si seppe in seguito che solo verso sera, all’Ave Maria, esso era stato calato ma senza scampanellio delle campane e senza accompagnamento dei consueti rituali. La mattina del 16 il Viceregente giunse nella cattedrale insieme all’Ill.mo Magistrato senza essere invitati.

A lui i canonici della Basilica chiesero se la processione si doveva fare non essendo ben accetti dai confratelli di S.Maria Maggiore (cosa non vera) ma lui rispose che la cosa non era di sua competenza. Così a malincuore, terminata con grande ritardo la Messa cantata in Duomo, furono spediti due inviati al Padre Guardiano per informarlo che i canonici della Cattedrale sarebbero andati a cantare Messa nella sua chiesa. Costui li rassicurò che sarebbero stati accolti con reverenza.

Finalmente la processione partì dal Duomo in sottotono (senza neppure le compagnie delle Arti e senza pompa) ma nel frattempo fu inviato un nuovo messaggero al Padre Guardiano per comunicargli che, se voleva dopo la Messa cantata nella chiesa di S.Maria Maggiore al termine dell’Inchinata, i canonici avrebbero immediatamente riportato il SS.Salvatore in Cattedrale.
Il Padre Guardiano rispose di consultare il Vescovo che conosceva gli ordini pontifici. Fatta l’Inchinata, le due icone entrarono nella chiesa francescana dove l’Arcidiacono della Basilica celebrò una brevissima Messa cantata al termine della quale fu riportato immediatamente e frettolosamente il Trittico del Salvatore in Duomo mentre la popolazione restava attonita ed incredula davanti a simili atteggiamenti.

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